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I 10 marchi sostenibili più belli

19 Giugno 2018

Ciao ragazze, oggi vi mostro alcuni dei marchi di abbigliamento sostenibile che più mi piacciono.
Per come la vedo io, scegliere etico deve essere un piacere oltre che un dovere morale, è quindi fondamentale che le collezioni siano attuali e vaste in modo da poter accontentare ogni tipo di esigenza.
Vi propongo di seguito alcuni marchi che realizzano collezioni nel rispetto della natura e dell’ambiente, alcuni totalmente vegan, altri con un’ottima scelta.
Di marchi sostenibili ne esistono davvero molti, specialmente all’estero, ma io ho scelto di condividere (nulla da togliere agli altri marchi eh…) solo quelli che offrono collezioni sempre nuove, al passo con i tempi e con la moda, perchè come dico sempre VESTIRE VEGAN SI PUO’, ma facciamolo con stile 😉

 

1. Tu&Tu è un marchio italiano interamente vegan ed utilizza materiali poco impattanti sull’ambiente come ad esempio il lino (avevamo già parlato QUI delle sue infinite caratteristiche), la canapa, il bamboo, microfibre e imbottiture ottenute dal riciclo di materiali plastici.  TU&TU impiega tessuti biologici Fair Trade, che contribuiscono allo sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni commerciali e sostentamento a centinaia di famiglie di raccoglitori, in particolare del Sud del mondo.
Le collezioni sono molto femminili e di grande qualità, è presente anche una sezione dedicata ai gioielli.


 

2. Reformation utilizza tessuti ecologici come il Tencel (di cui vi avevo parlato qualche tempo fa, QUI per rileggere il post) e i filati Recover realizzati con vecchi vestiti e tessuti di recupero, tagliati, triturati e filati in un  nuovo filato ecologico privo di sostanze tossiche per l’ambiente e per l’uomo.
Inoltre, Reformation, acquista tessuti vecchi da designers e aziende tessili, che diversamente sarebbero finiti in discarica, questo permette di evitare sprechi e soprattutto di inquinare attraverso lo smaltimento degli stessi. Reformation, utilizza per le sue collezioni tessuti di ogni tipo, quindi anche non vegani come la seta e la lana, ma la scelta è comunque molto vasta, le proposte alla moda e il concetto di base ammirevole, per questo motivo mi sento di consigliarvelo. Propone collezioni complete (ci sono anche i costumi da bagno), con una parte dedicata al denim e agli accessori.


 

3. Sulla stessa linea d’onda vi propongo i bellissimi abiti di Christy Dawn, i cui tessuti vengono recuperati dalle case di moda, risparmiando così al macero chili e chili di rifiuti che si sarebbero trasformati in inquinamento. La collezione è dedicata principalmente agli abiti più alcuni capispalla e ad una linea di accessori. Anche in questo caso i tessuti e i materiali utilizzati non sono prettamente vegani e purtroppo i dettagli dei tessuti a volte sono un po’ vaghi e non è chiara quindi la composizione, nel caso si volesse procedere con un acquisto meglio mandare una mail per conoscerne i dettagli.


 

4. Komodo (uomo/donna)  è membro dell’ Ethical Fashion Forum, l’ente del settore per la moda sostenibile. La loro missione è sostenere e promuovere pratiche sostenibili, facilitare la collaborazione, aumentare la consapevolezza e fornire gli strumenti e le risorse necessarie per ridurre la povertà, ridurre il danno ambientale e migliorare gli standard nel settore della moda.
E’ inoltre certificato Soil Association & GOTS. Komodo non è un marchio esclusivamente vegan, ma ha una sezione dedicata che rende più rapidi e agevoli gli acquisti. Il brand ha anche una piccola parte dedicata agli accessori e alle calzature, in questo caso sono tutte vegane.


 

5. Skunkfunk è un brand che ha origine nei Paesi Baschi e propone collezioni semplici, ma colorate e dallo spirito giovane. I tessuti non sono tutti vegan, quindi è fondamentale leggere la descrizione che è molto dettagliata. Tra i più utilizzati troviamo il poliestere riciclato, realizzato dalle bottiglie di plastica fuse, filate e trasformate in tessuto, il Tencel, la canapa, il ramiè, il cotone biologico certificato Fairtrade. Inoltre nel 2016 il marchio è stato premiato dal Comune di Bilbao come azienda impegnata nella riduzione delle emissioni di carbonio grazie all’impegno di trasportare il 90% delle merci via mare. Molto interessante il fatto che nella descrizione dei capi e degli accessori venga indicato quanti Kg di CO2 siano stati emessi per la produzione degli stessi e quanto sui sia risparmiato rispetto ad una produzione “classica” e quindi maggiormente inquinante. Skunkfunk propone anche una linea di accessori, incluse molte borse senza materiali di origine animale.

 

6. Jan’n June è un brand di Amburgo tutto femminile, nato dall’idea di Anna e Jula di creare un marchio alla moda, ma sostenibile. La produzione viene realizzata esclusivamente in Polonia, in una fabbrica a conduzione familiare. Tra i materiali più utilizzati troviamo il cotone organico riciclato, il lino, il Tencel e il poliammide e il poliestere riciclati (provenienti dalle bottiglie in PET).
Non tutto è vegan, ma c’è un’apposita sezione dedicata dove reperire i capi senza componenti di origine animale. Le collezioni sono molto femminili, semplici, ma sofisticate allo stesso tempo, c’è anche una parte dedicata agli accessori.


 

7. Raven +Lily è un brand che propone abbigliamento da donna,  gioielli e accessori per la casa dal gusto minimal ma molto femminile. Il marchio impiega oltre 1.500 donne a rischio in 10 paesi in tutto il mondo garantendo loro uno stipendio equo e condizioni di lavoro adeguate. Raven + Lily è stato eletto B Corporation proprio perchè opera per migliorare la comunità mondiale della moda, e la società è membro della Federazione del commercio equo e solidale. I materiali sono riciclati o riutilizzati, non sono tutti vegani, ma le descrizioni sono abbastanza chiare, quindi sarà facile scegliere.


 

8. People Tree segue i principi del  commercio equo  in ogni aspetto dell’ attività, i  capi sono realizzati da artigiani e produttori che lavorano per gli standard del commercio equo e solidale.
Il cotone utilizzato è  certificato biologico ed equosolidale, mentre le tinture vengono realizzate con coloranti sicuri e senza  azoto. Inoltre, People Tree si impegna a spedire il maggior numero possibile dei  prodotti via mare, anziché aerea riducendo l’ impatto sul riscaldamento globale.
La collezione è ampia, c’è una sezione per i gioielli, per la biancheria e gli accessori in genere, non è comunque un marchio che nasce come vegan quindi è necessario leggere le descrizioni che sono molto precise.


 

9. Per le amanti del colore non può mancare una visita al sito di Mayamiko, un marchio che produce abbigliamento, accessori e oggetti per la casa Made in Malawi. Paola, la fondatrice del brand, nel 2008 ha istituito un ente benefico con cui collabora per la realizzazione delle collezioni dando così lavoro alla popolazione in difficoltà. I tessuti utilizzati sono principalmente il cotone e la seta riciclata, nella descrizione dei singoli capi è indicato il tessuto utilizzato e nel caso dei materiali vegani c’è il marchio della PETA.


 

10. Symbology è un marchio di moda etica che impiega artigiane donne provenienti da India, Palestina e Stati Uniti, mira a preservare le forme d’arte tradizionali in ogni capo: dalla stampa a blocchi indiana alla tessitura palestinese e al ricamo dei nativi americani.
Non è un marchio vegan, ma le descrizioni sono abbastanza chiare, è presente anche una linea da uomo. Le collezioni sono semplici, ma femminili e tutte hanno quel tocco in più dato da dettagli artigianali come le decorazioni dipinte a mano ad esempio.

 

  • immagine di copertina: Mayamiko

Tags: blog moda vegana ethical fashion fashion & Veg moda etica moda sostenibile
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