(articolo del 11/11/2014)
Trovare calzature Vegan non è più difficile come un tempo, sono tantissime le aziende che hanno scelto di produrre esclusivamente scarpe di ogni tipo e modello con materiali alternativi alla pelle e al cuoio. Ma se volessimo acquistare in negozi non specializzati in calzature Vegan a cosa dovremmo fare attenzione?
Come sempre alle etichette, infatti anche le calzature devono avere la loro etichetta di manutenzione in base al Decreto Ministeriale 30/01/2001. Tale etichettatura deve essere posta su almeno una delle due calzature, stampandola, incollandola o applicandola ad un supporto, in maniera ben visibile.
All’interno di ogni negozio o anche presso ogni banco di mercato che venda calzature deve essere affisso un manifesto esplicativo dei simboli usati nell’etichetta delle calzature.

Ovviamente scarpe Vegan le troviamo ovunque: al mercato, nelle catene di abbigliamento low cost, al centro commerciale… ma siamo consapevoli del fatto che anche se non contengono componenti animali non vuol dire che siano prodotti di qualità o che la lavorazione abbia subìto un trattamento etico (in questo caso parlo delle condizioni dei lavoratori).
Inutile nascondersi dietro un dito: se paghi poco un prodotto c’è sempre un motivo e spesso si tratta di sfruttamento del lavoro. Personalmente non giudico chi sceglie di acquistare in determinati colossi della moda (come sapete lo faccio anche io), i motivi di tale scelta possono essere tanti e spesso legati ad una questione economica, però non mi sembra neppure giusto condannare i costi che i brand vegan applicano ai loro prodotti e che hanno deciso di fare della loro etica la loro forza.
Produrre pagando il giusto i propri lavoratori ha un grosso costo per l’azienda (soprattutto quando parliamo di Made in Italy), utilizzare materiali di qualità ha un costo, investire nella ricerca di materiali alternativi ha un costo… è tutto diverso quando parliamo di certi brand ed è sbagliato paragonare il prezzo che siamo abituati a spendere nei suddetti negozi con quello che ci propongono i marchi vegan. Detto questo concordo con chi mi dice che alcuni esagerano un pò troppo con il rincaro, ma ci sono altri marchi che offrono prezzi più onesti alla stessa qualità, basta fare un pò di ricerca prima dell’acquisto. Bisogna poi pensare ad un’altra cosa (scusate è deformazione professionale avendo un passato da stilista): il brand in questione a quale target mira?
Facciamo un esempio pratico: Stella McCartney, la stilista vegetariana che non usa pelle e che è ambitissima tra i vip di tutto il mondo, non ha nessun interesse ad abbassare i prezzi perchè il suo pubblico è di fascia alta. Di conseguenza vendere una borsa a mille euro è una cosa normale per la sua azienda perchè lo è per il target di clientela che acquista le sue collezioni. La qualità delle sue borse magari è pari a quel brand vegan che ha un target medio e che vende le borse a meno di duecento euro.
* AHIMSA
* BAHATIKA
* B.A.I.T.
* BHAVA
* BLANLAC
* BALLUTA
* COQUETTE
* CORDA
* DA QUY
* DIVADI
* DOGO
* ECOALF
* FAIR
* HELEVE
* JBEEBE
* JO CASAL
* KAILIA
* KWEDER
* KEEP
* MELISSA
* MOHOP
* MUROEXE
* NOVACAS
* ONE STEP
Ciao, c’è anche il marchio francese Minuit sur Terre. Fanno scarpe fantastiche 😊
carinissimo, sto guardando ora il sito! Lo aggiungo subito all’elenco 🙂 Grazie per avermelo segnalato ♥
C’è anche Pirovega a Torino!;)
Ciao Arianna, sì lo conosco, ma in questa lista sono presenti i brand non i rivenditori 😉
Ciao Stefania, grazie tanto per avere aggiunto BLANLAC al tuo elenco !!
Buon fine settimana !
BLANLAC Team
è un piacere 🙂 e complimenti per le vostre collezioni ♥